La filiera delle costruzioni avanza correzioni al Nuovo Codice Appalti
Lo scorso 30 novembre un tavolo tecnico di professionisti nel settore costruzioni, formato da costruttori ma anche da artigiani, società di ingegneria, cooperative e imprese dell’indotto, ha proposto diverse misure correttive al Dlgs 50/2016, da varare entro il prossimo 18 aprile. I temi principali delle correzioni del tavolo tecnico, riunito sotto la guida dell’Ance, sono la qualificazione, le gare d’appalto, il subbapalto, il settore dell’urbanistica e della progettazione. I professionisti richiedono delle modifiche al periodo di riferimento per ottenere la qualificazione Soa che permette l’accesso alle gare, da cinque a dieci anni, e la possibilità di utilizzare nelle gare d’appalto i migliori cinque anni, sui dieci indicati, per dimostrare di avere la cifra d’affari corretta per poter partecipare agli appalti sopra i 20 milioni di euro.
Il tavolo ha inoltre richiesto delle correzioni sui criteri per stabilire i requisiti di accesso alle gare d’appalto, che non devono essere solo quantitativi ma anche, e soprattutto, qualitativi: deve essere presa in considerazione la professionalità e l’affidabilità delle imprese partceipanti, non solo il loro volume d’affari. Per il project financing i professionisti richiedono che i massimali dei contributi pubblici per il settore siano alzati al 50% contro il 30% attuale.
About author
You might also like
In arrivo l’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica
La Conferenza Unificata ha presentato in maniera ufficiale l’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, un documento ufficiale in cui sono censiti tutti gli immobili utilizzati per ospitare attività scolastiche. Degli oltre 42mila edifici
Nuovo Testo Unico su terre e rocce da scavo
Il nuovo Testo Unico su terre e rocce da scavo è passato al vaglio del Consiglio dei Ministri e contiene importanti novità, in particolare sul riuso dello smarino e dei
Garante della Privacy contro e-fattura
In una nota il Garante della Privacy ha ammesso che tutto il sistema dell’e-fattura ideato dall’Agenzia delle Entrate non rispetta affatto il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data